<< back to Taccuino per quattro rapaci
Sacrificarsi. Continuamente farsi sacri.
Risparmiarsi è mediocre, è disumano.
Costruirsi e consegnarsi, ripararsi e ridarsi, in onde e risacche,
finché arriva il giorno in cui non apri più gli occhi.
Tutto il resto è mediocre e disumano.
Non voler sentire dolore è una rovina.
Quale abisso tra sacrificarsi e darsi via:
una causa esclusiva, lucidità, ritmo,
pulizia del movimento pur negli errori,
silenzio riconoscente sulle proprie macerie.
Per quello che ne so.
L’amore ha molte forme, la maggior parte irraggiungibili,
le migliori delle altre invisibili per la maggior parte del tempo.
Chi pronuncia facilmente amatestesso è il primo che non ha notizie di sé.
Hai detto “cerco la luce”, hai acceso una lampadina e da allora
svolazzi come una grassa falena pelosa in una notte perpetua.
Io, arrogante giustiziere di falene, avrei aperto la finestra
e magari sarebbe stata comunque notte
ma almeno una notte vera.