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Giovanni Novaresio – Focus on Somalia
Fotografie 1954-1958
La mostra Giovanni Novaresio Focus on Somalia fotografie 1954 1958, a cura di Claudia Andreotta e Giovanna Novaresio, porterà per la prima volta alla luce parte dell’archivio fotografico dell’artista maestro dell’avanguardia genovese. Dal 1954 Novaresio soggiorna ripetutamente in Somalia che diviene una seconda patria e che gli ispira le sue opere più caratteristiche. In questa occasione paesaggi, giovani somale, pastori, guerrieri non sono opere pittoriche, ma fotografie: sarà infatti visibile una serie di scatti mai esposti prima e per la maggioranza inediti, stampati da negativi originali ritrovati in un deposito. Non si tratta di soggetti “da cartolina”; le fotografie Novaresio sono infatti basate su di una solida concretezza formale, senza facile esotismo. Completano la mostra, realizzata in collaborazione con l’Adac, Archivio di Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Genova, Art Nomade Milan, Fondazione Garaventa e Progetto Per Questo Mi Chiamo Giovanni, i lavori di due fotografi genovesi, Luigi Fogliati e Giusi Lorelli, che hanno reinterpretato l’opera di Giovanni Novaresio.
Il titolo stesso dell’esposizione vuole essere una riflessione sul paese africano, giocando sull’ambiguità del termine “focus”, che certo si riferisce tecnicamente ad una delle funzioni dell’obiettivo fotografico, ma che ha anche il significato letterale di “concentrarsi”, “focalizzare l’attenzione”; attenzione che in modo diverso due fotografi genovesi, Giusi Lorelli e Luigi Fogliati, hanno rivolto alle opere di Giovanni Novaresio, interpretando secondo il proprio linguaggio espressivo le immagini dell’artista. Pur testimoniando un forte richiamo alle forme e ai contenuti dai quali hanno tratto ispirazione, questi lavori raggiungono esiti di notevole originalità e rappresentano un contributo innovativo. Luigi Fogliati sovrappone fisicamente e metaforicamente materiali d’archivio (fotografie e documenti personali, schizzi, ecc.): ciò che è stato cronaca si fa storia dell’avventura individuale, con un più lirico intimismo dove l’accumulo delle testimonianze si sublima in un incontro tra l’artista e la sua opera (riprendendo il tema del doppio più volte affrontato da Novaresio). Giusi Lorelli, avvolge le figure delle giovani somale in un turbine di apparente, fragile vaporosità che ad un secondo sguardo comunica tutta la forza dei quattro elementi naturali: acqua, fuoco, aria, terra, si uniscono nel femminile, che ne rappresenta la summa, la “quintessenza”. La presenza in mostra di questi due artisti contemporanei sottolinea il legame tra Giovanni Novaresio e le nuove generazioni, ribadendo l’importanza storico-artistica della sua opera.
(Testo di Claudia Andreotta)